martedì 15 maggio 2007

Il baccanale

Al baccanale

Un temporale pomeridiano breve ma intenso ripulisce l’aria rendendola fresca e tersa al punto da riportare alla luce la cornice di una Torino che “delicatamente” ha voglia di sonnecchiare per godersi gli ultimi momenti del riposo settimanale.
Il baccanale è nel mezzo del quartiere Mirafiori. In esso c’è sempre aria di fabbrica, di boom economico, della modernità dell’industria che fu.
Il locale è modesto, arredo e vettovaglie ai minimi termini, il bagno nel cortile del “retrobottega” sembra prefabbricato.
Si opta per il menù fisso da 20 euro. Una selva di antipasti (si passa dagli affettati al vitello tonnato attraverso le sottili fattezze del manzo a fette) dovrebbe fare da apripista al primo e alla tagliata.
Solo che sono così tanti e cosi consistenti che ci rimaniamo intrappolati dentro.
Si arriva alla pasta con lo stomaco già sudaticcio di fatica, ma ancora curioso di sapere cosa lo verrà a trovare.
Trittico di fusilli col sugo di carne e pezzettoni inclusi, orecchiette alle cime di rapa e gnocchi alla bava. Il catino ormai è pieno.
Arriva la tagliata dopo mezz’ora o più in un letto di insalata verde. Tanta insalata, poca tagliata. Ma sufficiente, visto ciò che l’ha preceduta.

Servizio: 2**CQ
Locale: 2**CQ
Contesto urbano: 2**CQ
Consumazione: 2**CQ

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