mercoledì 23 gennaio 2008

Il museo dei campionissimi e Sorella Nebbia


Ho dedicato la giornata di sabato al lavoro e a tutta una serie di faccende domestiche e non che avevo in sospeso e nel fare ciò ho sofferto un tantino per via della mia indole che predilige lo stare all'aria aperta e l'uscita nel momento in cui le condizioni climatiche diventino particolarmente interessanti, cosa accaduta proprio nella giornata di sabato: sole e temperature prossime ai 12 gradi.
Verifico quindi superficialmente le previsioni per il giorno successivo e, senza particolari approfondimenti, ipotizzo una giornata analoga e in virtù di tale ipotesi mi appresto ad organizzare con gli amici una giornata all'insegna del sole...
Quindi partenza non oltre le 14:30 con destinazione Novi Ligure, Museo dei campionissimi.
Pranzo veloce, alle 15 si parte, il sole è promettente, ci instradiamo sulla Torino-Piacenza.
Che bello. Tutto fila liscio ma... all'altezza di Asti un muro di Nebbia (con la N maiuscola...). Mah. Passerà, mi dico, più per convincermi che per convinzione...
All'altezza di Alessandria invece prendere la A26 in direzione Genova, me ne vado in direzione di Gravellona Toce...Ahimè.
Facciamo inversione all'altezza di Casale Monferrato e, avvolti nella soffice e fastidiosa nebbia, torniamo indietro fino ad arrivare a Novi Ligure alle 17 circa...
Qualcuno mi fa notare che si poteva andare al mare, altri fanno gli spiritosi escalamando frasi del tipo "bella questa giornata di sole!".
Effettivamente alle 17 non si vedeva una beata minchia e il freddo entrava nelle ossa allo stesso modo con cui i governi cadono in Italia: con una facilità estrema...
Eccoci al museo con una piccola ma gradita sorpresa: una mostra provvisoria di quadri tra i quali spiccano alcune opere di Carrà, De Chirico, Sironi e Pellizza.
La mostra si snoda attraverso una bella sequenza storica di biciclette dal 900 ai giorni nostri tra cui, personalmente, evidenzio la particolarità di un modello costruito con telaio e cerchioni interamente in legno lamellare negli anni 40.
Belle le bici su cui correvano i grandi Coppi e Girardengo, e di notevole curiosità tutti quei modelli di bicicletta riadattati per gli usi più svariati: dalla bici dell'arrotino a quella dei vigili passando per quella con l'occorrente per le caldarroste!
Usciamo da li alle 18e30 circa. Freddo a chili, nebbia a tonnellate.
Come una talpa raggiungiamo il raccordo autostradale e, siccome è giornata, invece di andare verso Gravellona Toce me ne vado verso Genova!
Vecchiaia? Rincoglionimento? La nebbia? Mastella? Boh. So solo che bisogna raggiungere Ovada per tornare indietro.
Scavando nella nebbia e senza più commettere errori alle 21 con un puntuale ritardo di 30 minuti siamo a casa a guardare l'Inter che rifila 3 pappine al Parma e si aggiudica tre punticini!
Per tutta la giornata siamo stati senza Fratello Sole, ma un pò di luce alla fine l'abbiamo vista!

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